Hate speech, oblio online,
content policy, piattaforme digitali,
algoritmi e codici: sono queste alcune delle parole chiave di Deciders – il mio
saggio sociologico sull’impatto di Facebook, Twitter, Google sul funzionamento
della sfera pubblica e sulla regolamentazione della Rete – ormai
divenute centrali per capire l’importanza del Web 2.0 nella società e nella
politica globale, nazionale e locale. Si tratta, infatti, sempre più, di
tematiche che investono la nostra quotidianità di cittadini in rete e ne
condizionano interazioni e dinamiche, scatenando sentimenti e paure,
riflessioni e accesi dibattiti.
La seconda presentazione di
Deciders, in programma oggi, martedì 19 gennaio, alle 18, presso il bookshop
Mondadori di Piazza Vanvitelli, Mooks, sarà, infatti, l’occasione per analizzare
la problematicità e l’evoluzione di questi aspetti della vita sociale e
politica, a partire da alcuni casi di attualità e cronaca.
Parleremo, infatti, delle
sanzioni che la Turchia ha comminato a Twitter per non aver rimosso alcuni
contenuti di propaganda terroristica, scelta che la piattaforma di microblogging difende strenuamente, e
simbolo del potere decisionale che i big della Rete detengono sulla libertà di
espressione online, in positivo o in
negativo che sia; analizzeremo il caso del blog di Beppe Grillo, che spesso
rilancia commenti e battute sessiste dei suoi sostenitori e seguaci, come è
accaduto recentemente con gli insulti alla Boschi ed alla Picierno, per capire
quali (e se ci) sono i confini tra hate
speech e dibattito politico in rete; ci soffermeremo sulle discussioni online – che spesso svelano reazioni e
sensibilità poco note delle nuove generazioni – relative ad episodi di cronaca nera accaduti
recentemente in Campania, come quelli che hanno coinvolto Nello Mormile, il
ragazzo che ha guidato a luglio contromano in Tangenziale, causando la morte
della fidanzata e di un altro automobilista, e Gabriella, la diciannovenne di
Mugnano morta in ospedale durante un intervento di interruzione della
gravidanza; ancora, parleremo della recente caduta di stile di Gad Lerner, un
passato da direttore del TG1, che sul suo profilo Facebook ha accostato Salvini
e Razzi alla bomba ad idrogeno lanciata in Corea del Nord, e dell’attacco
personale di Alessio Postiglione, addetto stampa e social media manager del sindaco di Napoli De Magistris, a Yamamay,
per analizzare il delicato ruolo dei professionisti dell’informazione
(soprattutto quando rivestono un ruolo istituzionale) nella sfera pubblica
digitale; infine, ci interrogheremo sul proliferare di pagine Facebook
appartenenti a blog, giornali locali e nazionali, testate native digitali, per capire
le nuove dinamiche dell’informazione online,
alla luce di algoritmi, condizioni di utilizzo della piattaforme e iniziative
quali Instant Articles (di Facebook) e Digital News Initiative (di Google).
Tutti questi spunti di
riflessione saranno condivisi dall’autore con Ciro Pellegrino e Raffaella
Ferrè, una coppia (anche nella vita) impegnata nell’informazione e nella
scrittura. Ciro è giornalista presso la testata nativa digitale Fanpage, nonché
autore di inchieste sociali e politiche, ed è diventato negli ultimi anni un
riferimento importante nello scenario partenopeo per capire gli scenari
dell’informazione (e delle relative professioni) in rete; Raffaella ha invece
unito al giornalismo la passione per la scrittura, con la pubblicazione di
romanzi (su tutti Santa Precaria) e
racconti, che offrono notevoli spaccati generazionali sulle vite e sulle
“carriere morali” dei millennials (napoletani
e non) ingabbiati tra lavoro e sentimenti, in entrambi i casi in condizioni di
incertezza. Il loro contributo potrà certamente arricchire una conversazione
che toccherà, oltre che avvenimenti noti a tutta l’opinione pubblica, episodi
personali vissuti dai due discussants.
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